domenica 4 ottobre 2015

Un magazine ricco solo di notizie allegre, sane e gustose, dimenticavo è anche gratuito, cosa volete di più: il Giornale del Cibo.





Stanchi delle notizie di cronaca nera, di un'economia in crisi e di tragiche calamità; ecco la soluzione perfetta per dimenticare tanti problemi e concedersi del tempo in relax e tranquillità leggendo il magazine online "Il giornale del cibo".
Ambizioso il progetto di Cir Food, un'azienda che opera nella ristorazione e che nasce dalla fusione di cooperative emiliane attive fin dagli anni 70' nel settore, che si è proposta con questo magazine online di "nutrire l'Italia" con informazioni utili, interessanti, segnalando eventi enogastronomici, il tutto con un'idea di fondo basata su etica e salute.
Cir food partecipa, inoltre, ad EXPO 2015, con la gestione diretta di 20 locali di ristorazione che hanno ospitato migliaia di visitatori da tutto il mondo e che hanno avuto modo di apprezzare la qualità e la genuinità di una cucina sana e italiana al 100%.

Il giornale del Cibo è un progetto innovativo e decisamente sfidante, che però è stato affrontato con passione e tenacia, ottenendo risultati superiori ad ogni aspettativa, non a caso ha riscosso un successo di pubblico davvero notevole ed in continua crescita, con decine di migliaia di visitatori e tantissimi appassionati che partecipano attivamente pubblicando ricette inedite, che ormai sono talmente tante che uno chef da solo in una vita non riuscerebbe a realizzarle. Tante sone le video-ricette che si possono trovare sul sito preparate da professionisti, utili spunti per chiunque volesse cimentarsi in piatti più elaborati ma di sicuro effetto.
Da quando è nato nel 2007 ad oggi questa rivista digitale, che è un' insieme di contenuti che gravitano attorno all'universo food, ne ha fatti di passi avanti diventando davvero un punto di riferimento per appassionati e non, per professionisti e curiosi alla ricerca di informazioni utili, di originali ricette e di eventi enogastronomici da non lasciarsi scappare.
Questo post vuole essere semplice "grazie" per tutte quelle persone che lavorano a "Il Giornale del Cibo" che ogni giorno con sacrificio e dedizione ce la mettono tutta per offrire sempre il massimo, per stupire i lettori, per attirare l'attenzione su temi importanti quali la salute e la qualità del cibo che portiamo sulle nostre tavole, in altri termini per consolidare un'etica nel food che condivido pienamente.

sabato 3 ottobre 2015

Palette d'oro: le 5 imperdibili gelaterie artigianali italiane




In risposta alla recente notizia della cessione del noto marchio di gelaterie Grom, ormai conosciuto in tutto il mondo ed in breve tempo diventato un simbolo del made in italy, rispondo con la mia personale classifica delle migliori gelaterie d'Italia per artigianalità, originalità dei gusti e genuinità dei prodotti.

1° La romana Padova
La migliore in assoluto. Ha da poco aperto anche a Roma in zona Ostiense e Nomentana  con un successo strepitoso e assolutamente scontato vista l'offerta: un gelato cremoso e gustoso davvero inimitabile. Prodotti di alta qualità, indimenticabile il mascarpone bianco con fragoline di bosco gelate.  Sorbetti davvero come una volta con pezzi di frutta (da provare limone e pompelmo rosa).
Gusto preferito: croccante della nonna e zibibbo di sicilia IGP
Via Venti Settembre 60 e Via Ostiense 48 Roma e in altre città italiane


2° La paletta d'oro Santa Maria Capua Vetere
Storica gelateria di Santa Maria Capua Vetere, a breve distanza da Caserta, assolutamente da provare per l'artigianalità e l'eccezionalità dei suoi prodotti che attirano estimatori da ogni dove, che possono scegliere tra una varietà di gusti davvero notevole. Da provare i gusti alla frutta. Particolari i gelati dietetici, alla soia e allo yogurt. Di spessore nocciola e bacio. Il tocco di classe è il cioccolato fuso colato a pioggia prima di servire.
Gusti preferiti: Babà e croccantino al Rum.
Paletta d'oro Via Martiri del Dissenso 1 Santa Maria Capua Vetere (CE)


3° Gelati e Mozzarella Roma
In zona Marconi c'è questa gelateria davvero unica nel panorama romano con un'ampia scelta di gusti tutti elaborati con  materie prime di qualità. Gelati al latte di riso e all'inimitabile latte di bufala, davvero speciali. Gusto deciso e innovativi accostamenti.
Gusti preferiti: aloe vera e bacche di Goji, imperdibile cioccolato di Modica all'arancia.
Gelati e Mozzarella via Marconi 246 Roma

4° Mennella Napoli
Da poco accolta nel territorio napoletano questa gelateria, inaugurata negli anno 70' a Torre del Greco, ha aperto due sedi a Napoli (zona Chiaia e Vomero) ed è subito diventata un luogo frequentatissimo dagli estimatori partenopei. Pochi ma buoni si direbbe, una ristretta offerta di gusti ma tutti di altissima qualità e soprattutto con ingredienti selezionatissimi, del territorio e scelti con cura ed attenzione: solo per citarne alcuni le migliori nocciole di Giffoni, le fragoline di bosco di Acerno e lo stesso vale per il caffè e il pistacchio. Unico il mennella rock, un perfetto mix di fior di latte, gianduja e croccante al burro, come pure la crema mennella fatta di noccioline americane salate e mandorle pralinate.
Gusti da provare: Mennella rock e Gelsi del Vesuvio.
Il Gelato Mennella Via Carducci 45 e Via Scarlatti 97 Napoli


5° Cremeria funivia Bologna
Nata ai piedi dell'antica funivia che collegava Bologna al Colle della Guardia, dove sorge il Santuario di San Luca, nel 2001 ha aperto in pieno centro in piazza Cavour. Si propone di mantere intatta l'artigianalità dell'arte del gelato e ha mantenuto fede a tale intento. Lo si nota dalla cura e attenzione al prodotto e alla lavorazione. Ottimi i classici e consigliati gli speciali new york new york (con sciroppo d'acero e noci pecan) e contessa (crema di mandorla con amaretti con mandorle caramellate). Da provare le granite di frutta fresca e i sorbetti.
Gusti da provare: New york new york e contessa.
Cremeria Funivia Via Porrettana 158 e Piazza Cavour 1/d Bologna





Spero che questa mia personale classifica sia stata di vostro gradimento, che possa essere per Voi lettori uno spunto per visitare questi templi del gelato.
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lunedì 5 gennaio 2015

I 5 Musei del Gusto: gli imperdibili templi della cultura gastronomica in Italia.


Cari Lettori,
esordisco quest'anno con un regalo davvero particolare, come sempre all'insegna della qualità e dell'italianità.
Si parla troppo spesso dei mali di questa Italia in crisi, ed è per questo che voglio riscattare (quasi del tutto) il nostro splendido Paese, esaltando la ricchezza di cultura di cui la Penisola trabocca, in particolare vorrei portarVi con me alla scoperta dei templi della cultura gastronomica italiana: ecco a Voi i migliori e più prestigiosi musei del Gusto, veri e propri scrigni di tesori inestimabili; e come non poterli definire tali, visto che conservano la storia, le tecniche e i segreti delle migliori eccellenze gastronomiche italiane.




1) Il museo del Parmigiano Reggiano
Situato nella splendida cornice della ottocentesca Corte Castellazzi, a Soragna nel Parmense, che conserva intatto uno splendido caseificio, voluto dal principe Casimiro Meli-Lupi nella metà dell'800 per produrre proprio il "re dei formaggi", conosciuto in tutto il mondo. All'interno sono raccolti strumenti e fotografie che raccontano la storia del Parmigiano Reggiano, che affonda le sue radici fino al XIII secolo; per giungere poi all'età moderna, alle storiche pubblicità del prodotto. Non dimenticate prima di uscire di degustare ed assaporare appieno il gusto del Vero Parmigiano Reggiano nello shop museum.

Museo del Parmigiano Reggiano
Corte Castellazzi
Via Volta, 5
Soragna (PR)



2)  Museo dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Si trova a Spilamberto, in provincia di Modena - e non poteva essere altrimenti - uno dei musei sicuramenti più affascinanti, sto parlando del Museo dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Forte di una tradizione antichissima, il Museo, ci accoglie con una sala a forma di botte, metafora del percorso che conduce il visitatore - dalla sala della cottura a quella dei vetri, passando per la "bottega del bottaio" -  nei meandri delle tecniche di produzione di  questo nettare di impareggiabile sapore. 

Museo dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Villa comunale Fabriani
Via Roncati, 28
Spilamberto (MO)


 3) Museo del Prosciutto di Parma
A Langhirano, invece, nell'ex Foro Boario, sempre nel Parmense si può degustare, assaporare e scoprire tutto su uno dei prodotti simbolo dell'Italia nel mondo, il prosciutto di Parma. Tanti hanno provato ad imitarlo, il suo nome è sinonimo di qualità ed eccellenza, elemento essenziale delle più complesse ricette, ma unico nel gusto anche su di una semplice fetta di melone, qui è oggetto di vera e propria scienza. Tutto è spiegato al curioso scopritore con accuratezza e chiarezza, con un'attenzione particolare all'arte della norcineria (lavorazione delle carni), per concludersi poi nella più sublime degustazione.

Museo del Prosciutto di Parma
Foro Boario
Via Bocchialini, 7 -
Langhirano (PR)



4) Il museo Internazionale della Pizza
Non poteva mancare il primo ed unico museo della Pizza nel mondo, con sede nella sua Capitale, Napoli, precisamente presso l'ex Grand Hotel Londres, in pieno centro città, in Piazza Municipio, tra il porto, il comune e giusto innanzi l'imponente mole del celebre Maschio Angioino. Ospitato all'interno del Mamt (Museo dell’arte, della musica e delle tradizioni del Mediterraneo), esalta un simbolo della città e della cucina mediterranea, offrendo al visitatore cimeli d'epoca (tra i quali  vecchie bilance, pale, schiumarole, mestoli forati e alcuni antiquati quali i mortai per il sale o le vasche in legno per l'impasto) e immagini storiche (chi non ricorda Sofia Loren ne "L'oro di Napoli"). Anche in questo caso il percorso termina con la degustazione di una squisita margherita preparata da uno dei Pizzaioli dell'Associazione Pizzaiuoli Napoletani,  il tutto compreso nel prezzo del biglietto.

MIP (Museo Internazionale della Pizza)
Via Depretis 126
Napoli







5) Museo della Pasta alimentare e Museo della pasta di Gragnano
A pari merito, ma ci tengo a sottolineare, entrambi ultimi in classifica,  ben due musei dedicati al prodotto che forse più di tutti ci rappresenta nel mondo: sto parlando della pasta, dei maccheroni, degli spaghetti. Ebbene devo tristemente constatare che l'italianità si mostra, sul punto, nel suo lato peggiore. Infatti il primo, il Museo della Pasta Alimentare, che così si descive in maniera accattivante sul sito internet:
"al suo interno, Sala dopo Sala, si scopre come dal grano nasce la pasta e quali sono i procedimenti usati nell’impastatura e nell’essiccamento, sia nell’antico processo artigianale che nella moderna tecnologia industriale: dalle “macchine rudimentali”, quali le prime macine in pietra, alle moderne impastatrici. Si scoprirà anche l’invenzione tutta italiana, la più importante, che ha reso possibile lo sviluppo della pasta alimentare in tutto il mondo, ossia la creazione della “pasta secca”. L’innovazione che ne ha permesso la conservazione in perfette condizioni per mesi ed anche per anni. Così nelle undici sale espositive, attraverso le spighe di grano duro, Re Ruggero II, Idrìsi, Trabìa, farfalle, spaghetti e maccheroni, Totò, Ingrid Bergman, farina e semola, si può “assaporare” la storia del nostro “Primo culturale”.
Ebbene il Museo è chiuso fino a data da definirsi. Per non parlare del secondo, metafora forse ancora più nera della nostra storia; pur essendo Gragnano, capitale della pasta, dove si concentrano i migliori pastifici italiani, ebbene nonostante sia stato inaugurato nel 2007 (con tanto di madrina, Marisa Laurito), purtroppo il Museo è in fase progettuale e chissà per quanto tempo ancora lo rimarrà.

Museo della pasta alimentare
Piazza Scanderbeg, 117
Roma

Museo della pasta di Gragnano (Forse in data e luogo da definirsi).

Prima di salutarvi non posso che augurarvi un sincero e caloroso Buon 2015, che possa essere ricco di gioia e serenità, sperando di poter essere, anch'io, nel mio piccolo - con post interessanti e curiosi - partecipe della vostra felicità.

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