esordisco quest'anno con un regalo davvero particolare, come sempre all'insegna della qualità e dell'italianità.
Si parla troppo spesso dei mali di questa Italia in crisi, ed è per questo che voglio riscattare (quasi del tutto) il nostro splendido Paese, esaltando la ricchezza di cultura di cui la Penisola trabocca, in particolare vorrei portarVi con me alla scoperta dei templi della cultura gastronomica italiana: ecco a Voi i migliori e più prestigiosi musei del Gusto, veri e propri scrigni di tesori inestimabili; e come non poterli definire tali, visto che conservano la storia, le tecniche e i segreti delle migliori eccellenze gastronomiche italiane.
1) Il museo del Parmigiano Reggiano
Situato nella splendida cornice della ottocentesca Corte Castellazzi, a Soragna nel Parmense, che conserva intatto uno splendido caseificio, voluto dal principe Casimiro Meli-Lupi nella metà dell'800 per produrre proprio il "re dei formaggi", conosciuto in tutto il mondo. All'interno sono raccolti strumenti e fotografie che raccontano la storia del Parmigiano Reggiano, che affonda le sue radici fino al XIII secolo; per giungere poi all'età moderna, alle storiche pubblicità del prodotto. Non dimenticate prima di uscire di degustare ed assaporare appieno il gusto del Vero Parmigiano Reggiano nello shop museum.
Museo del Parmigiano Reggiano
Corte Castellazzi
Via Volta, 5
Soragna (PR)
2) Museo dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Si trova a Spilamberto, in provincia di Modena - e non poteva essere altrimenti - uno dei musei sicuramenti più affascinanti, sto parlando del Museo dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Forte di una tradizione antichissima, il Museo, ci accoglie con una sala a forma di botte, metafora del percorso che conduce il visitatore - dalla sala della cottura a quella dei vetri, passando per la "bottega del bottaio" - nei meandri delle tecniche di produzione di questo nettare di impareggiabile sapore.
Museo dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Villa comunale Fabriani
Via Roncati, 28
Spilamberto (MO)
3) Museo del Prosciutto di Parma
A Langhirano, invece, nell'ex Foro Boario, sempre nel Parmense si può degustare, assaporare e scoprire tutto su uno dei prodotti simbolo dell'Italia nel mondo, il prosciutto di Parma. Tanti hanno provato ad imitarlo, il suo nome è sinonimo di qualità ed eccellenza, elemento essenziale delle più complesse ricette, ma unico nel gusto anche su di una semplice fetta di melone, qui è oggetto di vera e propria scienza. Tutto è spiegato al curioso scopritore con accuratezza e chiarezza, con un'attenzione particolare all'arte della norcineria (lavorazione delle carni), per concludersi poi nella più sublime degustazione.
Museo del Prosciutto di Parma
Foro Boario
Via Bocchialini, 7 -
Langhirano (PR)
4) Il museo Internazionale della Pizza
Non poteva mancare il primo ed unico museo della Pizza nel mondo, con sede nella sua Capitale, Napoli, precisamente presso l'ex Grand Hotel Londres, in pieno centro città, in Piazza Municipio, tra il porto, il comune e giusto innanzi l'imponente mole del celebre Maschio Angioino. Ospitato all'interno del Mamt (Museo dell’arte, della musica e delle tradizioni del Mediterraneo), esalta un simbolo della città e della cucina mediterranea, offrendo al visitatore cimeli d'epoca (tra i quali vecchie bilance, pale, schiumarole, mestoli forati e alcuni antiquati quali i mortai per il sale o le vasche in legno per l'impasto) e immagini storiche (chi non ricorda Sofia Loren ne "L'oro di Napoli"). Anche in questo caso il percorso termina con la degustazione di una squisita margherita preparata da uno dei Pizzaioli dell'Associazione Pizzaiuoli Napoletani, il tutto compreso nel prezzo del biglietto.
MIP (Museo Internazionale della Pizza)
Via Depretis 126
Napoli
5) Museo della Pasta alimentare e Museo della pasta di Gragnano
A pari merito, ma ci tengo a sottolineare, entrambi ultimi in classifica, ben due musei dedicati al prodotto che forse più di tutti ci rappresenta nel mondo: sto parlando della pasta, dei maccheroni, degli spaghetti. Ebbene devo tristemente constatare che l'italianità si mostra, sul punto, nel suo lato peggiore. Infatti il primo, il Museo della Pasta Alimentare, che così si descive in maniera accattivante sul sito internet:
"al suo interno, Sala dopo Sala, si scopre come dal grano nasce la pasta e quali sono i procedimenti usati nell’impastatura e nell’essiccamento, sia nell’antico processo artigianale che nella moderna tecnologia industriale: dalle “macchine rudimentali”, quali le prime macine in pietra, alle moderne impastatrici. Si scoprirà anche l’invenzione tutta italiana, la più importante, che ha reso possibile lo sviluppo della pasta alimentare in tutto il mondo, ossia la creazione della “pasta secca”. L’innovazione che ne ha permesso la conservazione in perfette condizioni per mesi ed anche per anni. Così nelle undici sale espositive, attraverso le spighe di grano duro, Re Ruggero II, Idrìsi, Trabìa, farfalle, spaghetti e maccheroni, Totò, Ingrid Bergman, farina e semola, si può “assaporare” la storia del nostro “Primo culturale”.
Ebbene il Museo è chiuso fino a data da definirsi. Per non parlare del secondo, metafora forse ancora più nera della nostra storia; pur essendo Gragnano, capitale della pasta, dove si concentrano i migliori pastifici italiani, ebbene nonostante sia stato inaugurato nel 2007 (con tanto di madrina, Marisa Laurito), purtroppo il Museo è in fase progettuale e chissà per quanto tempo ancora lo rimarrà.
Museo della pasta alimentare
Piazza Scanderbeg, 117
Roma
Museo della pasta di Gragnano (Forse in data e luogo da definirsi).
Prima di salutarvi non posso che augurarvi un sincero e caloroso Buon 2015, che possa essere ricco di gioia e serenità, sperando di poter essere, anch'io, nel mio piccolo - con post interessanti e curiosi - partecipe della vostra felicità.
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