Dopo una lunga
assenza dovuta a cause di forza maggiore, eccomi nuovamente al posto di
combattimento per raccontarvi un’altra esperienza enogastronomica imperdibile
per gli amanti della Pizza.
Non voglio semplicemente
suggerire una della migliaia di pizzerie sparse per l’Italia e neppure
raccontare una ricetta scontata per preparare una pizza casalinga, no! Per
farmi perdonare della mia assenza, vi farò entrare nel mondo del mago dell’impasto,
il Maestro della Pizza: Franco Pepe.
Qualcuno di
voi, avrà sicuramente sentito parlare di questo Maestro Pizzaiolo, il quale
forte di una profonda passione, che trova radici nella risalente tradizione
familiare, iniziata da Nonno Ciccio negli anni ‘30 ed oggi giunta alla terza
generazione, ha creato un tempio dedicato a questo piatto universalmente
conosciuto, la Casa della Pizza.
Il suo locale,
Pepe in Grani, si trova a Caiazzo,
tra le dolci colline dell’Alto Casertano, cittadina che da sola meriterebbe una
visita. La città definità “perantiquum oppidum” dagli scrittori antichi, che si
ritiene fondata dagli Opici (di cui ancora si ammirano le mura megalitiche), successivamente
etrusca e poi sannita ed infine inglobata nell’Impero Romano, con il nome di
Caiatia. Tragicamente ricordata anche per la Strage che avvenne in questo
territorio nel 1943, ad opera delle truppe tedesche in ritirata e per la quale
la città è stata insignita della Medaglia d’Argento al Merito Civile: ventidue
inermi contadini, tra i quali bambini in tenerissima età, furono barbaramente
massacrati per ordine di un giovane ufficiale tedesco Wolfgang Lehnigk Emden,
senza alcun motivo umanamente comprensibile. Era il 13 ottobre a Monte Carmignano.
Affascinante
la leggenda secondo la quale la città
sarebbe stata fondata da una ninfa, Calata, figlia di Tifata, ardentemente
amata da Volturno, la quale per sfuggire all’ira paterna si rifugiò nel
territorio dell’attuale Caiazzo e qui stabilendosi fondò la città che da essa
prende il nome.
Ebbene è in questo
angolo di paradiso, che Franco Pepe nasce e cresce e con lui anche la sua
passione per la pizza, per l’impasto, per l’eccellenza; Franco vuole creare l’impasto
perfetto, vuole usare solo i migliori prodotti, vuole essere ancorato alla
tradizione al tempo stesso guardando al futuro, vuole sperimentare, vuole creare un luogo di eccellenza dove poter
assaporare una pizza soffice e leggera dal sapore insuperabile.
È così che,
dopo anni di sacrifici e di lavoro, acquista uno splendido palazzo
settecentesco, sapientemente ristrutturato dall’architetto Di Fusco ed inizia
la sua avventura. Franco lavora giorno e notte, impasta, rigorosamente a mano
ogni sera, per poi valutare temperatura, umidità e tempi di lievitazione; non
si vede l’ombra di un macchinario tecnologico, perché come ama raccontare, le
macchine non hanno calore, non hanno cuore.
Da Franco Pepe
gusterete una pizza unica, dal sapore ineguagliabile e solo con prodotti del
territorio, rigorosamente selezionati dal Maestro in persona.
Da non perdere
la Mastunicola o Pinsa conciata del 500, che guarda alla storia e alla
tradizione delle antiche focacce, su cui, come oggi, veniva adagiato lardo,
basilico e pepe ed a cui oggi la creatività del Maestro Pepe ha aggiunto il
sapore del vero Conciato Romano; il Calzone con la scarola, le Olive
rigorosamente del Caiatino, capperi e alici di Cetara, infine la mia preferita,
la Nero Casertano, ovvero una classica margherita con fiordilatte di Alvignano,
scamorza affumicata e salame di Maialino Nero Casertano, un insaccato pregiato tipico
del territorio di rara bontà. Per i palati
più audaci segnalo anche le pizze che accompagnano al Conciato Romano le pere e
i fichi bianchi del Cilento.
Ma Franco Pepe
non è solo pizza, infatti ho avuto modo di provare, e vi consiglio, come
antipasti le olive di Caiazzo e i pomodori secchi davvero squisiti, per non
parlare dei crocchè di patate, leggeri e croccanti ed ancora salumi e formaggi
del territorio di qualità e sapore ineguagliabile, sapori veri di una volta.
Per gli amanti
della frittura, imperdibile il classico calzone della tradizione napoletana con
cicoli e ricotta e la pizza fritta con pomodorino e basilico, come la preparava
mia nonna, semplice e gustosa.
Ma non potevo
andare via da Caiazzo senza aver gustato il Sospiro d’Angelo, un dolce tipico
caiatino, inventato dalla Pasticceria Sparono (http://www.pasticceriasparono.it);
si tratta di un semifreddo a forma di cupola ricoperta di cacao amaro, all’interno
Pan di Spagna insaporito dalla bagna di liquori, la prima farcitura di crema
gialla pasticciera simile alla crema bavarese con pepite di cioccolato, la
seconda farcitura di crema bianca chantilly con granelle di nocciole.
Non c’è da
meravigliarsi che Franco Pepe abbia ottenuto notorietà a livello nazionale ed
internazionale, al punto tale che Princi, il celebre panificatore milanese, ha
inaugurato il suo nuovo locale di Milano, portando all’ombra della celebre
Madonnina la pizza caiatina il tutto sempre sotto l’occhio vigile del Maestro
che segue ogni passaggio e garantisce la qualità del prodotto.
Vi chiederete
ora qual è il segreto della pizza di Franco Pepe, c’è chi dice la lavorazione
della pasta a braccia nelle madie di legno, chi la sapiente miscela delle
farine, chi ancora l’acqua e la lievitazione, a mio modesto parere ciò che
rende la pizza di Franco Pepe insuperabile è la passione sconfinata per l’eccellenza,
l’amore per il suo territorio e soprattutto, un ingrediente speciale, il cuore.
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domande, volete chiarimenti o semplicemente commentare il post seguitemi su
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PEPE IN GRANI
www.pepeingrani.it
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